martedì 12 febbraio 2013

L'amore è una cosa meravigliosa.


Ai fini di discorrere serenamente di amore in vista di San Valentino, vi riportiamo un breve riassunto della cacciata di Adamo ed Eva dall’Eden, che a nostro avviso è l’archetipo di tutto quello che se ne può cavare di buono dall’unione dell’uomo e della donna. È andata davvero così e se non ci credete o siete delle bestie di Satana, potrete leggerlo nella Bibbia.



Adamo ed Eva: la prima, vera, figura di merda della storia




Quando il serpente disse ad Eva di non ascoltare Dio e di mangiarsi la mela perché poi se ne sarebbe vista bene, Eva lo fece senza alcun indugio, a livello che il serpente non aveva nemmeno finito di parlare e lei già la stava digerendo. Eva passò subito dopo la mela ad Adamo e gli disse di mangiarsela. Adamo non provò nemmeno per un secondo a controbattere ed ubbidì ad Eva. Quando Dio si accorse della cosa, dopo avere maledetto il serpente e la donna, che rimasero al quanto indifferenti, si rivolse all’uomo chiedendogli perché avesse disobbedito (da Eva ancora ancora se lo aspettava ma da Adamo proprio no). A quel punto Adamo rispose che l’aveva fatto perché gliel’aveva detto Eva e la indicò più o meno come si fa a scuola con il compagno di banco, quando la professoressa scopre che stavi sputando le palline di carta dalla Bic. Il Signore a quel punto si schifò e gli disse giustamente di andare a zappare, che era l’unica cosa che avrebbe potuto fare.



È quindi evidente che sin dalla notte dei tempi, l’uomo non vuole assumersi alcuna responsabilità e la donna vuole che si faccia quello che dice lei senza possibilità di replica.

Se questo è un innegabile punto di partenza, allo stesso modo possiamo dire che dalle foglie di fico ad oggi le cose si sono leggermente complicate. Sebbene la donna sia rimasta la stessa dell'Antico Testamento, l’uomo non ha ancora capito che festività come la Befana o San Valentino non sono altro che occasioni nuove a cui la donna lo sottopone per cadere in errore, in tentazione e per fare sfoggio della sua inadeguatezza. O per lo meno, quando lo capisce è già troppo tardi.

Poiché la pace nel Mondo è uno degli obiettivi che noi dei pressi di Miano ci siamo preposti per l’anno nuovo e visto che la befana ormai è passata e quel che è stato è stato, abbiamo deciso sempre di andare in sostegno (proprio come la maestra) dell’uomo con l’avvicinarsi della festa degli innamorati. 





Ecco tutto quello a cui non devi credere tra domani e dopodomani e in generale nella vita e per lo più:

Io non ci tengo a festeggiare il San Valentino, sono cose stupide e da tamarri (è vero che non ci tengo ma che ne so, anche un gesto semplice che viene dal cuore, un bacio perugina sul cuscino o una rosa a sorpresa sulla scrivania mi avrebbero resa felice).

L’evoluzione successiva: io non ci tengo al San Valentino, ma che ne so anche un gesto semplice che viene dal cuore, un bacio perugina sul cuscino o una rosa a sorpresa sulla scrivania mi renderebbero felice. (Non è che devi aspettare il giorno del mio compleanno per farmi un regalo o te lo devo dire io cosa mi piace. Avresti potuto stupirmi una volta tanto visto che io cerco sempre di farlo con te e non c’è bisogno che sia San Valentino o altro. Vedi cosa mi costringi a fare? Le scenate come le tamarre). La tamarra per noi dei pressi di Miano è una specie di ossessione.

Non organizzare niente, io mi vedo con delle amiche. (Ci sono 24 ore in una giornata e sebbene ti abbia detto che mi vedo un paio d’ore con delle amiche questo non voleva significare che per 
le restanti 22 sei autorizzato ad ignorarmi).


Con il mio ex non l’abbiamo mai festeggiato, non ci sono mai piaciute queste cose (se è un ex un motivo dovrà pure esserci, coglione!).

Ora, noi non ti diremo come comportarti in questo giorno nefasto per le tue meningi, (perché noi non siamo costruttivi ma ci interessa solo la pars destruens, come ogni filosofia deteriore che si rispetti), però, vedi come ti devi mettere e cerca di non fare errori grossolani. D’altronde noi siamo consapevoli che la sorte ti è avversa perché ogni anno a San Valentino gioca il Napoli.

L’unica cosa che ci sentiamo di consigliarti è che prima ti levi dalla testa l’idea della donna amica-complice-madre-sexy-comprensiva-sostegno-pilastro-romantica senza perdere autoironia-audace ma rassicurante-determinata ma disposta a mettersi in discussione-emancipata e dipendente da te allo stesso tempo – un po’ rivoluzionaria un po’ reazionaria-trova-mutande-e-calzini a tradimento, e prima arriveremo alla pace nel Mondo.

Auguri!




3 commenti:

  1. Shosanna, ma a me veramente non importa nulla di San Valentino... anzi i cioccolattini mi fanno incazzare perché li mangio e poi mi sento in colpa. Come si fa?

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  2. L'importante è essere sempre alla ricerca di un buon e valido motivo per recriminare. Il senso di colpa dei cioccolatini mi sembra perfetto. Ma non arrenderti, cerca di raggiungere la meta in ogni circostanza.

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