lunedì 15 luglio 2013

Tutto ciò che è Real(Time) è razionale - seconda parte. Lo Zeitgeist nei pressi di Miano


Poiché è facile perdersi nel lungo cammino della conoscenza e visto che a furia di pigliarsela in maniera inutile e controproduttiva solo con Calderoli  e con gli F35 uno pure impazzisce, abbiamo deciso di riprendere un vecchio discorso che probabilmente non sarà mai esaurito e che troppi ancora sottovalutano. 
Perché canale 31 è sempre lì, ed è pronto ad offrirvi la più vasta panoramica sui disagi mentali e fisici di questa società. Siete ancora in tempo (non come Nina Moric). 

Di seguito una brevissima panoramica incompleta di quello che potrebbe succedere e accadere nella vostra vita (nella migliore delle ipotesi, solo in quanto spettatori).



Paint your life


Sinceramente qui nessuno si vuole fare arredare l'appartamento da Renzo Piano, ma nemmeno farsi una camera da letto come se la fanno i barboni a Piazza Garibaldi o fuori al San Carlo (con tutto il rispetto per Roberto Bolle). Abbiamo capito che ci sta la crisi, ma farsi il comodino con le lattine della birra scadute o la spalliera del letto con le spillatrici rotte dell'ufficio ci sembra un po' troppo. Senza contare che Barbara che spiega il procedimento per rendere la propria casa bella e funzionale come la discarica di Taverna del Re, con le musichette stile Albero Azzurro in sottofondo, è una botta di vita che nemmeno la semi-finale a eliminazione diretta del Torneo di scala 40 vi regalerebbe.










In cucina con Buddy


Ha fondato il suo impero su torte di 15 piani, di cui solo il 20% è commestibile e di quel 20% il 18% è letale, contemporaneamente intesse rapporti morbosi con gli altri componenti della sua famiglia italo-americana. Oltre a fare ciò conduce un programma di cucina incentrato sulle ricette italiane, la dieta mediterranea e le sue origini di cui non sa assolutamente nulla, perché il burro di arachidi nella parmigiana di melanzane nessuno ce l'ha mai messo, tanto meno è stata mai concepita l'amatriciana con il bacon dolce o il pancake cigoli e ricotta. Ogni puntata invita un parente stretto o alla lontana con cui conserva ottimi rapporti ma la verità e che tutti i cugini e le sorelle sperano che schiatti quanto prima così da ereditare l'azienda di famiglia e lo spazio televisivo. Quindi mentre lui si mangia il gelato allo strutto fatto in casa, loro fanno solo finta di masticare e lo sputano di nascosto.









Clio Makeup


Quando vedi Clio per la prima volta, pensi di essere capitata a Ma come ti vesti? e ti auguri che al più presto Enzo Miccio esca a darle una capata in faccia, a strapparle la tovaglia della nonna che si è messa addosso, a liberarle gli avambracci soffocati nelle maniche a tre quarti così  da porre fine a tanta sofferenza. Clio ha una funzione educativa poiché con lei impari a bruciarti un quarto dello stipendio da Kiko e a truccarti come Platinette al carnevale di Rio, così quando esci i tuoi amici ti sfottono e allora la prossima volta prima di metterti il primer verde da sola ci pensi. Che poi non si capisce perché dovresti spendere 1000 euro tra piegaciglia di diverse dimensioni e correttori che vanno dal rosa salmone al viola malaria, e poi quando si tratta di mettere una crema in faccia, lei ti fa vedere come farla in casa con i cetrioli, il miele e la farina, giusto per fare la cucina una chiavica.









Gordon Ramsay


Lo schema è sempre lo stesso. Un ristornate sull'orlo del fallimento contatta lo chef Ramsay per farsi aiutare e risollevare le sorti della propria attività. Poi però quando Ramsay dispensa consigli utili come quello di non servire il cibo avariato, la carne scaduta, il pollo con l'aviaria, loro si incazzano e  lo abbuffano di male parole. Lui non è che porge l'altra guancia ma anzi li fa una chiavica peggio di prima (scene da Quartieri Spagnoli inoltrati, quando la signora del piano di sopra ha steso i panni ed è gocciolato nell'ingresso del vascio della signora di sotto), fino a quando poi non scoppiano tutti a piangere e scoprono di odiarsi a morte ma capiscono che se non si vogliono trovare a vendere i calzini a via Toledo forse è il caso di salvare le apparenze e di fare come dice lui. Uno spaccato di vita quotidiana e di remota periferia americana che pure Cristo si sarebbe volentieri risparmiato.











24 ore in sala parto




Se questo format televisivo fosse stato prodotto un po' di tempo fa a quest'ora l'umanità sarebbe prossima all'estinzione e quindi le cose andrebbero di gran lunga meglio. 
Ma purtroppo gli americani ci sono arrivati tardi.
L'ospedale è di cartongesso color pastello, che il camper ideato dalla Mattel per Barbie è più affidabile; le partorienti vengono chiuse in una stanza, si fanno una giornata di travaglio doloroso e alla fine nasce un cinghiale mai sotto i 4 kili e mezzo, che il padre nemmeno riesce a tenere in braccio e che non vuole riconoscere. Nella migliore delle ipotesi a farle partorire sono infermiere o ostetricie ma ti può capitare anche il ragazzo del bar, il compare di anello o la guardia giurata, perché in questo ospedale i medici non ci sono e se ci sono escono all'ultimo a tutto solo per dire "guardate come è bello" (che pure la mamma lo dice che in realtà fa impressione). Ovviamente non esiste alcuna vaga concezione di "ambiente sterilizzato", perché infatti al momento del parto ci sono altre 5-6 persone che assistono oltre al ragazzo del bar e al parcheggiatore che vi viene a chiedere di chi è l'Opel Corsa in seconda fila.























martedì 9 luglio 2013

La stagione dell'amore: i matrimoni


Poiché questo è il periodo in cui l’amore deve essere consacrato di fronte a Dio e ai parenti di secondo grado, di seguito riportiamo alcuni punti discutibili dell’unione consensuale di due cuori e una capanna al fine di porre i futuri sposi di fronte a certe consapevolezze (che sembra sempre che si sono scordati di quando gli invitati erano loro) e gli invitati di fronte all’inevitabile. Come ben sapete in realtà è solo per sparlare di gente a caso visto che è molto che non lo facciamo e il nostro metabolismo basilare comincia a risentirne. 





La mamma della sposa

La mamma della sposa è pazza. Forse prima era normale, ma tu questo non puoi saperlo e comunque non ti interessa. Lei non piange per l’emozione ma ha un principio di esaurimento nervoso e poi il crollo definitivo a seguito del taglio della torta, quando quel povero disgraziato del marito si rallenta la cintura e crede che finalmente tutto è finito e si è tolto un altro figlio dal groppone e lei realizza la drammatica riduzione del numero di lavatrici che le impegnavano la giornata. Il consiglio spassionato è di non incrociare mai lo sguardo della mamma della sposa perché altrimenti lei farà dei gesti violenti e improbabili e ti chiederà di spostare il velo dalla faccia della figlia creando il giusto effetto di ombre, di alzarle i 15 metri di strascico con il mignolo, di custodire il bouquet tipo Sacro Graal , di buttare i tulipani appassiti e di andare in Olanda a prenderne di migliori, di comprare la tachipirina perché il lavapiatti ha la febbre, di telefonare al marito per ricordargli di farsi venire l’ansia, di fare sesso con il fotografo perché la sposa si sta ancora ripassando il trucco, di mettere due dita in gola alla testimone perché ha mangiato troppo e darle una dose raddoppiata di Somatoline. La mamma della sposa è violenta e armata (ha un flacone di lacca 500ml nella pochette, che se ci stava ancora Scommettiamo che lei lo vinceva) ed è pronta a tutto.









La piscina


È generalmente posta al centro di un giardino con fine puramente ornamentale e decorativo. Sebbene riconosciamo l’aspetto suggestivo che ha il ritrovarsi con un buon prosecco a bordo di una bella piscina ci preme evidenziare che in quel preciso istante le donne hanno perso l’uso degli arti inferiori e il fondotinta sta ostruendo le vie respiratorie, mentre gli uomini hanno il comodissimo completo fresco lana e la faccia tumefatta per l’effetto sudore sulla barba della mattina. Quindi ritrovarsi accanto alla piscina senza potertisi buttare dentro in quanto a cazzimma è pari solamente al ritrovarsi a digiuno vicino al buffet allestito senza poter prendere ancora niente perché gli sposi sono andati un attimo a fare le foto a Città del Capo.





Il giardino: fattore Autan



Il giardino è davvero una bella pensata però se vi sposate il 25 luglio forse dovreste pensare che ci sono le zanzare tigre, i tafani, le formiche (non quelle normali, quelle enormi che volano e pungono) e che probabilmente una disinfestazione prima potrebbe salvare molte vite umane. Anche perché se vi grattate fino a scorticarvi, le gambe restano macchiate di sangue e se vi vede la mamma della sposa deve necessariamente farvi fuori.



I parenti/amici del Nord



Partendo dal presupposto che nel 90% dei casi sono originari di Reggio Calabria, il parente del Nord è una specie di Enzo Miccio dei poveri, una sorta di life style mancato, il Gordon Ramsay delle Langhe. Il parente del Nord sono 30 anni che va ai matrimoni al Sud ma ogni volta fa la faccia stupita di fronte al buffet, alla macchina della sposa, al fotografo, alla sala cerimonie. Lui finge davvero di non poter credere che al Sud ci sia una tale organizzazione, che tutto sia così pomposo e articolato perché - lui giura - per esempio, dalle sue parti, un amico si è sposato al casello dell’autostrada con un pacchetto di patatine San Carlo e una Peroni. Il parente/amico del Nord femmina, addosso si mette il vestito con cui voi andate al bar della spiaggia a comprarvi il Cucciolone e per l’occasione fa notare che si è truccata perché ha messo il Labello a ciliegia. Il parente amico del Nord è solo un modo per essere sciatti senza sentirsi in colpa.








L’animazione per i bambini



Affidare i propri figli ad adolescenti generalmente vestiti di rosso, con nasi da pagliaccio e cappellini, che provano ad organizzare giochi di gruppo, a farli stare seduti a tavola e a farli correre in maniera disciplinata corrisponde in poche parole a somministrargli una dose di cocaina endovena. Quindi poi non lamentatevi se ve li ritrovate dappertutto, sporchi e sudati, con gli occhi rossi, che si rotolano sul prato. È la loro Amsterdam.








La coppia originale



La coppia originale te la ritrovi seduta al tavolo che non gli va bene niente, perché è tutto convenzionale. Loro se si sposano, quando si sposano, lo faranno sulla spiaggia. Tu alla sola idea di ritrovarti i granelli di sabbia nelle mutande sotto il completo fresco lana hai un sussulto e stringi le chiappe. Loro faranno dei cestini da Picnic, ci sarà un gruppo afro-islandese che alternerà ai ritmi subsahariani la tecno estrema dei paesi atlantici e nel frattempo distribuiranno confetti alla marijuana.  La coppia originale ovviamente non si sposa in Chiesa perché non è che sono atei ma se proprio devono praticare una religione, loro seguono la propria spiritualità che è quello che più o meno faceva Hitler e il Terzo Reich. 









Il matrimonio a tema: il matrimonio anni 30



Cioè, veramente, scusate ma proprio non abbiamo parole. Ma secondo voi, la sorella della nonna che effettivamente gli anni 30 se li è fatti, si è fatta pure la seconda guerra mondiale e tiene l’artrosi, la demenza senile, le cosce gonfie, si può mai subire la vostra libera interpretazione degli anni 30, il vostro vestito Charleston con tutte quelle frange che sembrate il paralume della sua camera da letto, la musica francese improvvisata, la torta di cartongesso a forma di Torre Eiffel, mentre vi mangiate la pasta e fagioli con le cozze servita dentro alla pizza di scarole? Ma per piacere…






È stato tutto perfetto



Considerando che se pure fosse stato tutto perfetto, una cosa malamente da dire sempre si trova, ma comunque secondo voi quando chiedete “siete stati bene, tutto a posto?”, alle 23 di sera mentre uno si piglia la bomboniera e se ne sta andando, vi risponde “no guarda, mi sono fatto la palla, mi sento abbuffato, questi 300 euro nella busta proprio non ci volevano, devo farmi 1 ora e mezza di macchina, mi fanno male i piedi, sono stomacato, domani devo pure lavorare”?

No, così, per intenderci. Auguri.