giovedì 17 gennaio 2013

Da cosa nasce cosa: L'Amore e il Mito del cocco (ammunnato e buono)



Per la scuola dei pressi di Miano l’Amore è il motore truccato della nostra esistenza nonché l’origine di ogni cosa. Non lo diciamo per giustificare le orge, come facevano gli antichi, ma ne siamo profondamente convinti. Sebbene riconosciamo al Simposio di Platone la grandezza che merita, una volta ci siamo permessi di dire a Platone che il Mito della mela non ci convinceva e gli sottoponemmo il nostro mito: Il mito del cocco (ammunnato e buono).

Platone ne rimase entusiasta e si ritrovò ad essere d’accordo con noi. Anzi, disse proprio che la storia delle due metà era una cazzata ma non avendolo scritto e subito appuntato non ne resta alcuna testimonianza se non la nostra. Erano cose che capitavano con Platone (non a caso era allievo di Socrate).
Abbiamo pertanto di seguito trascritto con il sangue il Mito del cocco per tramandarlo nei secoli dei secoli inutilmente.



Il mito del cocco (ammunnato e buono)


Nei tempi andati, la natura umana non era la stessa di oggi (e menomale).

Gli uomini e le donne erano un’unica cosa inseparabile e inscindibile come il casatiello e l’uovo sodo. Ovviamente, oltre ad essere brutti a vedersi, erano anche fastidiosi, poiché passavano tutto il giorno a litigare. Gli uomini ad esempio volevano entrare nel maxistore dell’ Adidas mentre le donne volevano andare da Ikea a vedere le cassettiere nuove. Zeus, che giustamente non si fidava più di sentirli, decise di separarli in due parti uguali e gli intimò anche di non lamentarsi altrimenti li avrebbe fatti in altre 2 parti e a quel punto sarebbero stati ancora più repellenti. Da subito l’infelicità di quella separazione si palesò nelle loro esistenze.
Le donne avevano bisogno delle carte di credito degli uomini per andare da Ikea e gli uomini avevano bisogno delle donne per lavare le tute dell’ Adidas.
Fu così che le due metà si ricercarono disperatamente per divenire una cosa sola e raggiungere la perfezione (l’uomo con la carta di credito migliore e la donna che lava meglio). Poiché ritrovandosi e ricongiungendosi in un’unica cosa, vuoi che sbagliavano la combinazione, vuoi che peccando di hybris provavano a ribellarsi al volere degli dei (donne che lavoravano per avere la propria carta di credito, uomini che facevano le lavatrici), Zeus, non potendone proprio più di sentirseli dentro alle orecchie, decise di punirli nuovamente e invece di dividerli in altre 2 parti come già aveva minacciato, correndo il rischio di ritrovarsi 4 persone a litigare, decise di fare di peggio e inventò “la separazione dei beni”.

Da quel giorno le due metà si ricercarono un poco meglio e non ebbe più  importanza chi faceva le lavatrici e chi aveva la carta di credito, perché prima di mandarsi a cacare reciprocamente ci avrebbero pensato.


Dopo il Mito, che è sempre un momento fondamentale nella storia del pensiero, torniamo al pragmatismo della scuola di Miano e facciamo quello che ogni filosofia che si rispetti fa: poniamoci inutilmente il problema. 

Abbiamo detto già che l’Amore è il motore truccato di tutte le cose, ma quello che ora vogliamo fare è dare una bella mano alle due metà, nel tentativo di rinsaldarne il legame. In particolar modo ci rivolgeremo all’ uomo, il quale sembra barcamenarsi nelle relazioni con la stessa consapevolezza e coscienza con cui Carla Bruni incide una canzone nuova in francese. Sono davvero poche le cose che devi sapere e davvero non capiamo come sia possibile che in duemila anni tu non le abbia capite. Ma nella scuola di Miano sappiamo che le cose, tanto più sono semplici, tanto più risultano incomprensibili (per i deficienti, sia inteso).


Come Dio consegnò le tavole dei comandamenti a Mosè, noi dei pressi di Miano ti consegniamo le 15 frasi a cui non devi credere mai, salvo voler fare i cazzi tuoi a tutti i costi ed essere disposto a sobbarcarti 56 ore di rancore insano e l’astinenza sessuale che ne deriva.


1) Fai come preferisci, per me è lo stesso.

2) Anche io guardo una bella donna per strada, che c’è di male. Anzi a volte, gliele faccio notare io. (Certo!)

3) Non ho fame.

4) No, veramente, quest’anno non voglio festeggiare il compleanno, non regalarmi niente.

5) No, davvero, i tuoi amici sono tutti simpatici.

6) Non c’è niente di male se ogni tanto risenti la tua ex.

7) In ogni caso l’indipendenza economica è la prima cosa.

8) No, per il momento non voglio un figlio, non mi sembra il momento. Sto bene così.

9) Il matrimonio? Non ci penso proprio! Che differenza c’è? Tanto vale convivere.

10) Non sono arrabbiata. Perché me lo chiedi?

11) Ogni tanto è bello andare allo stadio, piace anche a me.

12) Che ha fatto il Napoli, ha vinto?

13) Guarda che sto comoda con queste scarpe (ma anche: non ho freddo con questo vestito).

14) Sì Scarface è il mio film preferito. Lo rivedrei un milione di volte!

15) Mi piace un uomo che mi sappia far ridere.



Non ci sembra il caso di spendere altre parole in merito perché il dono della sintesi è un'altra caratteristica della nostra filosofia.

Noi per il momento ci sentiamo con la coscienza a posto perché te l’abbiamo scritto.
Il mio personale consiglio per non sbagliare e non cedere alla tentazione di farti i cazzi tuoi a rischio di una discussione inutile è il seguente: 

Quando stai per fare come ti pare, pensa a Carla Bruni che canta e chiediti: è davvero necessario? 





Piccola postilla: se vuoi fare sesso anche d'inverno, assicurati che il piumone copra abbondantemente i 4 angoli del letto, preferibilmente fuoriuscendo di qualche metro dal lato destro e sinistro.



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