martedì 29 gennaio 2013

L'opinion leader da social network - una nuova categoria dell'Essere



L'essere umano ci pone sempre di fronte a imprescindibili interrogativi e in genere lo fa attraverso Facebook.
Ogni volta che nasce una nuova categoria dell'Essere attraverso un Social network della portata di Facebook, un angelo si spara in bocca, un diavolo si butta da un auto in corsa e Dio si fa un taglietto nuovo sul braccio. Ma andiamo a scoprire perché.
Oltre a Matrix Reloaded e Matrix Revolution, quello di cui questa società non aveva bisogno nella maniera più assoluta è sicuramente dell' Opinion leader su Facebook. Ma ormai ce l'abbiamo e come per RealTime non possiamo fare finta di niente. Lo abbiamo chiamato Opinion leader perché al giorno d'oggi scrivere una parola in inglese ogni tanto renderebbe credibile anche una ricerca sull'omofilia tra i bachi da seta, ma ci siamo intesi che per Opinion leader nei pressi di Miano intendiamo lo scassacazzo su Facebook.
Abbiamo deciso di analizzare (dove per "analizzare" ormai dovrebbe essere chiaro che noi intendiamo "offendere") quello che per noi è il meglio degli Opinion leaders da social network senza giungere ad alcuna conclusione.




Il politically scorrect

È uno veramente interessato alla politica locale e nazionale oltre ad essere un esperto di:
economia,
diritto,
psicologia dinamica,
mala sanità,
calcio,
sviluppo ecosostenibile,

Quello su cui si fonda tutto il suo sapere è un unico principio: dire esattamente il contrario di quello che il buon senso e l'ovvietà dell'ovvietà della realtà ti porterebbe a dire a prescindere dall'argomento. L'equivoco su cui si fonda tutto il suo essere è dato dal fatto che per il politically scorrect "iniziare una polemica sterile" equivale a "manifestare intelligenza". Non sa, o almeno non si è reso conto, che quello che fa lui su Facebook è quello che nostro nonno fa fuori al bar dello Sport da quando è andato in pensione (poveretto). Comunque a noi dei pressi di Miano non ci preoccupa tanto il politically scorrect, che è comunque un esercizio di stile, ma quello che più ci preoccupa sono i 780 commenti che scaturiscono dal suo post perché c'è sempre un pollo che ci casca e che comincia una questione inutile, fomentando il politically scorrect e incoraggiandolo inconsapevolmente verso la stesura del suo nuovo, inutile, post.
Grazie, davvero.



La bestia di Satana

Della bestia di Satana sappiamo ben poco se non che è ateo. A noi, come a tutti voi, verrebbe da dire "e 'sti cazzi " ma lui non ce lo concede perché deve inesorabilmente romperci l'anima con link contro il Vaticano, il Papa, Gesù bambino, Maometto. Quando tutto gli dovesse mancare rispolvera la sana vecchia polemica tardo-adolescenziale dell'Ici sugli immobili della Chiesa, degli anelli d'oro dei vescovi, delle macchinone e delle pellicce fino ad arrivare finalmente alla pedofilia dei preti. Oltre ad essere inspiegabilmente in contemporanea un sostenitore della libertà di pensiero (?!) è cinico fino al vomito poiché ogni cosa che non sia ridere o pisciare su Auschwitz è banale e non gli appartiene. Noi dei pressi di Miano abbiamo un problema serio con la bestia di Satana: ogni volta che leggiamo un suo post vogliamo destinare l' 8 per mille alla Chiesa Cattolica. E non possiamo permettercelo.



Lo sporadico

Lo sporadico possiamo dire che è quasi l'esatto opposto della bestia di Satana. Lo sporadico ci viene raramente su Facebook ma quando si connette lascia il segno. In genere lui prende i link da pagine tipo "se mi vuoi bene dici amore tesoro gioia e stringimi", seleziona le brutture più orripilanti dell'umanità, sceglie tra queste la foto di due bambini in ospedale attaccati a un unico respiratore con la didascalia che dice: "se non condividi non hai cuore" e lui, lo sporadico, di fronte ai bambini attaccati al respiratore che fa? Mette "Mi piace". Poi lo condivide. Sono sicura che se qualcuno gli dicesse: demente, ma che cazzo fai? lui risponderebbe: non possiamo fare finta di niente. 
No, hai ragione non possiamo.
Ma soprattutto non avrebbero dovuto i tuoi genitori.



L'adolescente

Attenzione. L'adolescente ormai è una categoria dell'essere e purtroppo come tale non può essere circoscritta a una determinata fascia di età ma spazia dai 13 ai 35 anni e oltre. L'adolescente è perlopiù femmina perché fortunatamente, almeno in questo, gli uomini sembrerebbero avere un poco di sana vergogna. Quello che l'adolescente vuole sentirsi dire tutti i giorni della sua vita a tutte le ore è solo "Quanto sei bona". Per far sì che ciò avvenga è costretta ad auto-fotografarsi da diverse angolazioni in maniera da coprire eventuali difetti del viso e da far sembrare le zizze più grandi. Ultimamente va tantissimo di moda "la smorfia". Non so per quale motivo, ma comunque l'adolescente si auto-fotografa mentre fa una linguaccia, sbuffa, si gonfia le guance o fa gli occhi strabici. Secondo noi dei pressi di Miano si imbruttisce, ma non capiamo perché a queste foto seguono 500 "mi piace". Quando un uomo commenta una foto dell'adolescente con frasi tipo "ma quanto sei bona", lei fa finta di imbarazzarsi e risponde con un timido "ma che scemo :-)". E fin qui tutto normale. La cosa sorprendente avviene quando a commentare è un'amica perché il dialogo che ne scaturisce è più o meno questo:
-quanto sei fantastica-
- tu, sei fantastica-
- no tu sei bellissimissima my love-
- no, tu, ti amo-
- no io ti amo ancora di più-
- ti adoro e ti amo e basta-
- no love sei fantastica e ti amo-
Possono continuare per ore. Noi nei pressi di Miano siamo basiti  dall'adolescente e abbiamo quasi nostalgia della bestia di Satana.



Il creativo

Rispetto al creativo noi dei pressi di Miano proviamo molta invidia. Davvero non sappiamo come faccia a trovare i video musicali di cantanti austro-ungarici di madre vedova dai nomi impronunciabili o fotografie di fotografi vietnamiti di origine turca che hanno come soggetto una bottiglia rotta per metà in bianco e nero con l'ombra del riflesso della metà rotta che con un gioco di luce fa diventare l'altra metà un ferro da stiro e ad avere pronto un rimando a un verso di una poesia di Ungaretti. Davvero. Noi vi invidiamo. E anche i vostri amici che fanno finta di conoscere e di capire quello che pubblicate.



Il lapidario

Il lapidario o anche il Jim Morrison de-noi-altri ha poco da dire e in genere lo vuole dire sinteticamente (motivo per cui noi dei pressi di Miano un poco lo stimiamo). In genere è uomo, perché il dono della sintesi è una caratteristica più maschia e i suoi post fanno così:
Se la notte non termina allora forse il giorno è chiuso nell'anima.

Il lapidario acchiappa, acchiappa tantissimo. Specialmente quando si tratta di adolescenti. Il lapidario ha sempre un monito da dispensare come:
Non chiedere se non vuoi ascoltare la risposta 

In pratica lui ha le buone intenzioni del Dio del Vecchio Testamento e la sintassi di Federico Moccia. Un mix esplosivo.  




Il perseguitato

Il post del perseguitato è  una dichiarazione in cui, non si sa bene in base a cosa, non si sa bene secondo quale codice di procedura di quale giurisprudenza di quale continente, il soggetto in questione afferma di non volere che nessun ente nel Mondo vada sul suo profilo Facebook, vuoi per indagini, vuoi per questione di marketing, vuoi perché magari certi lunedì anche i servizi segreti si annoiano, a carpire informazioni.
E giustamente lui sta su Facebook, su Twitter e su Msn contemporaneamente. 








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