mercoledì 19 agosto 2015

Regola numero 3: Save the doctor.



Alcune donne, in genere le over 40 – 50, di fronte ad una donna incinta hanno tutt'altra reazione. La fase che stanno attraversando è ben diversa da quella delle tue coetanee e il terrorismo psicologico che ti faranno avrà una nota più nostalgica e malinconica.
Queste, vedendoti con il pancione, generalmente ti diranno: "Goditela ora, perché quando sarà nato il bambino nessuno ti penserà più".

"Osanna nell’Alto dei Cieli", penserai tu ormai al nono mese. Vorrai partorire solo per questo. Solo per non ricevere mai più dodicimila telefonate al giorno, settantamila waz up di gente che ti scrive "ALLORA?", diecimila messaggi di quelle under 40 del terrorismo psicologico “dormi adesso perché poi”, tuo marito che gli parte una sincope ogni volta che ti fermi con una espressione perplessa perché è convinto che sia l'inizio del travaglio, i tuoi genitori che ti seguono anche nel bagno per paura che magari partorisci e lo perdi nel corridoio. 
Non puoi fuggire. Puoi solo provare a difenderti in minima parte. Da questa esperienza però ricaverai una regola fondamentale, una di quelle che poi ti servirà anche in futuro, una campagna umanitaria per la salvaguardia del sistema nervoso tuo e del tuo medico, qualcosa da tramandare ai posteri: 

Regola numero 3

MAI DIRE ORARIO E GIORNO PRECISO DELLA VISITA A UN PARENTE PROSSIMO.

Vi descrivo la situazione tipo.

Tu (povera, stupida, ingenua, stolta, sognatrice): “ho la visita mercoledì alle 15:00”
Mercoledì alle 15:00 – studio del medico.
Prima telefonata
“Sei allo studio?” (madre)
Seconda telefonata (casomai il padre che non era con la madre)
“Sei allo studio?”
Terza telefonata (casomai i suoceri)
“Sei allo studio?”
Waz up vari tra fratelli e amiche.

Mercoledì ore 15:30 (devi ancora entrare, capita talvolta nello studio di un medico…)

Prima telefonata
“Allora?” (madre)
Seconda telefonata (casomai il padre che non era con la madre)
“Allora?”
Terza telefonata (casomai i suoceri)
“Allora?”
Waz up vari tra fratelli e amiche.
Tu (povera, stupida, ingenua, stolta, sognatrice): “facciamo così, vi chiamo io quando ho fatto”.

Mercoledì ore 16:00 – studio del medico

Magari sei entrata da poco. Capita talvolta nello studio di un medico che ci sia gente prima di te. Magari ci perdi un po’ più di tempo a parlare con la ginecologa o a fare la visita. Capita anche questo.

Mercoledì ore 16:30 - studio del medico - visita quasi al termine

Telefonata (potrebbe essere uno qualsiasi di quelli delle telefonate di prima). Non rispondi, la stacchi, ti scusi con il medico. Partono all’attacco di tuo marito. Stacca anche lui la chiamata. Si scusa con il medico.
Qualcuno insiste (i più apprensivi, in genere). Meno male, hai messo il silenzioso. Tuo marito no. La stacca, si scusa con il medico. Poi mette la vibrazione (lui non può mettere il silenzioso per lavoro). Squilla il cellulare del medico. Sudi freddo, hai paura che siano arrivati anche al suo numero. Il medico si scusa e risponde. Tutto ok, è solo un altro paziente. Il dottore alla fine ti dice che fare o altro. In sottofondo un eterno vibrare. Tu cerchi di nascondere l’imbarazzo parlando del più e del meno sulla vibrazione.
Il ginecologo del Sud è paziente. È abituato a questo. Già forse ha ringraziato Dio perché non ti sei presentata con madre, suocera, sorella già “partorita” e nipotino molesto a seguito. Le vibrazioni e le suonerie per lui ormai non sono nulla. Esci dallo studio. 15 chiamate senza risposta (solo sul tuo).
Di tutta risposta ti scordi di richiamare. È finita. Quello che verrà dopo è una storia di sangue e disperazione e nemmeno voglio raccontartelo. Sperò solo di averti spaventata abbastanza per fermare questa violenza.

Ed ecco invece l’esempio di risposta da dare. Perché può capitare che ti sfugga la data e l’orario della prossima visita, spesso non hai la lucidità per affrontarli. Ma non preoccuparti, si può sempre rimediare.

Stalker: “quindi venerdì prossimo hai l’altra visita?”
Tu: “ehm…no, veramente il medico non lo sapeva…forse parte, forse no…quindi ha detto che mi faceva sapere…tra venerdì prossimo e la fine del mese che verrà dovrebbe visitarmi… mi fa sapere lui…in ogni caso entro la fine dell’anno”
Stalker (facendo finta di niente, come se avessi detto qualcosa di sensato, non si arrende, cerca almeno la collocazione geografica): “ma ti visita in ospedale o allo studio?”
Tu: “non lo sa…forse fa i lavori allo studio, ma in ospedale probabilmente non può…quindi potrebbe appoggiarsi allo studio di un amico, o su un marciapiede, in un luogo non definito, in una dimensione spazio-tempo non ancora conosciuta, in assenza di gravità. E non c’è campo. Non c’è wireless. Il medico in realtà è un Amish. Quindi ciao”.

Il trucco? Far passare il tuo ginecologo per un fricchettone, sprovveduto, un po’ Amish un po’ no, che la mattina all’improvviso decide di visitarti perché Paolo Fox gli ha dato l'ok. Non è colpa tua. Un po’ lo stai facendo anche per lui.

Nota bene. Non lo so ancora con certezza, ma suppongo che questa regola valga anche centuplicata per quanto riguarda la visita dal pediatra. Quindi avrai anche il pediatra fricchettone, un po’ Amish un po’ no, sprovveduto e approssimativo. Non sentirti in colpa quando ti diranno "eh, però sto dottore, manco si fa capire mai!". 
Pensala come una campagna benefica: SAVE THE DOCTOR.










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