Tutto
questo nasce da una ricerca. Non una ricerca scientifica o interiore. Nasce
dalla ricerca di un blog informativo che racconti l’esperienza della
gravidanza. Per spiegarmi meglio, questa ricerca nasce proprio dal fatto che sono
andata sul motore di ricerca e ho scritto “blog gravidanza”. Dopo di che
uno tsunami di nozioni inutili. Sì, perché è tutto inutile. Non c’è niente di
più soggettivo che qualsiasi episodio si manifesti nei paraggi di due ovaie e
non c’è niente di più arbitrario delle informazioni pseudoscientifiche che si
trovano in rete. Vi capiterà di leggere cose come: sei alla 20esima settimana,
adesso il tuo piccolo è lungo 25 cm e pesa 400 gr; ma anche: sei alla ventesima
settimana, adesso il tuo piccolo è lungo 15 cm e pesa 300 gr, più o meno come
una banana. Lasciando stare che probabilmente le banane prese in riferimento
sono quelle di Chernobyl, bisogna abituarsi sin da subito all’utilizzo delle
frutta come accostamento per immagini non sempre idilliache: il tuo utero adesso
è come un grosso pompelmo e tra qualche mese sarà un grosso cocomero.
Ma
questo è davvero niente in confronto a quello che ti verrà detto di persona.
Sì, perché se sul web trovi una buona dose di cazzate, se parli con le altre
donne, chi l’ha fatto da poco, chi lo ha fatto un secolo fa e chi non lo ha
fatto ma lo ha letto e lo ha rielaborato, le cazzate le svenderai in saldo al
mercatino dell’usato. Tutto questo per dire che alla fine di questa estenuante
ricerca di notizie inutili sono giunta alla conclusione che le informazioni
inutili le volevo raccontare io. Non tanto perché ho il desiderio di essere di
aiuto a qualcuno all’infuori di me (scordatevelo), ma perché è importante
liberarsi di tutto “quello che le donne ti dicono”. E in fondo, ciò che posso
dire ad oggi della mia gravidanza e di quelle a cui ho assistito è che il
racconto degli eventi che si scatenano al di fuori di te quando sei incinta,
spesso è molto più interessante e involontariamente divertente di quello che
succede al tuo interno. Senza offesa per il vostro “patatino” o la vostra “principessa-farfallina”
che vi starà riempendo sicuramente la vita già di grossissime soddisfazioni,
tipo schiacciarvi i polmoni.
Giunta
quasi al termine di questo straordinario viaggio nel mondo dell’emotività e
dell’irragionevolezza, di seguito riporto alcune esperienze acquisite nel tempo
e di cui ho fatto tesoro.
Breve
prefazione.
Giusto
due righe. Se pensavi di fare come i vecchi bei tempi, quando la gravidanza era
considerata quasi una malattia, quando le donne si lamentavano di pseudo sintomi,
dolori lancinanti, non sollevavano oggetti, e soprattutto mangiavano per tre,
scordatelo. Adesso la ginecologia ha fatto passi da gigante. C’è una soluzione
a tutto. Puoi fare esattamente quello che hai sempre fatto. Puoi farlo anche
meglio. E giusto per intenderci, la prima cosa che ormai fa un medico quando
gli dici che sei incinta è metterti a dieta. Spietati, come solo su Realtime
sanno essere, presto ti chiederai se sei in attesa di un figlio o in un campus
americano per bambini ciccioni. Rassegnati. Purtroppo la scienza va avanti
anche se tu resti indietro.
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